la morte di james dean e la leggenda della macchina assassina

Poco dopo le diciassette, la piccola Porche argentata impostò la curva bruscamente. Tra lo stridere delle ruote, il posteriore perse aderenza e portò la macchina fuori asse. Il giovane ragazzo biondo alla guida, con un colpo secco dello sterzo, riportò l'auto sulla traiettoria giusta e si infilò nel piccolo posteggio del ristorante Blackwell's Corner, all'incrocio della Route 466 (oggi Route 46) con la Highway 33. Il ragazzo, vestito con un paio di pantaloni azzurro chiaro e una giacca a vento rossa, era James Dean.
James Byron Dean nacque l'otto febbraio del 1931 a Marion nell'Indiana. Un'infanzia tormentata, segnata dalla perdita della madre, portò il giovane Jimmy a Hollywood dove sarebbe divenuto una luminosa star dalla carriera breve quanto intensa.
Con alle spalle tre film che sarebbero entrati nella storia: La valle dell'Eden, Gioventù bruciata e Il Gigante, James Dean, ancora pressoché sconosciuto, aveva una brillante carriera che lo aspettava.
Jimmy scese dall'auto e si appoggiò al cofano. Dal posto del passeggero scese Rolf Wütherich che si appoggiò accanto a James Dean. Mentre Jimmy mangiava una mela sorseggiando Coca Cola, parlarono della gara in programma a Salinas a cui si stavano recando. Rolf, il meccanico dell'auto di Dean, gli diede alcuni consigli sul comportamento della macchina, mentre aspettavano l'arrivo della Ford giardinetta del 1953 su cui si trovavano Sanford Roth, che avrebbe dovuto riprendere la gara, e Bill Hickman, un collega corridore, amico di Jimmy. Dopo aver salutato Lance Reventlow, uno degli avversari di Dean nella gara in programma, incontrato per caso in quell'area di sosta, il piccolo gruppo riprese la Route 466 in direzione Salinas, sempre con Jimmy alla guida della Porche accanto al suo meccanico.
Era il 30 settembre 1955, una giornata calda di fine estate. Un cielo di un azzurro intenso e senza nubi, accoglieva la corsa della piccola Porche 550 spider, acquistata da Jimmy poche settimane prima, spendendo l'anticipo di un film che, purtroppo, non avrebbe mai girato. Lungo la strada, la Porche scintillava sotto un sole che ormai si avviava verso il tramonto, mentre il motore rombava oltre il limite dei giri. Jimmy stava "tirando" la macchina per familiarizzare con le sue prestazioni in vista della gara. Sulle fiancate il sole colpiva di striscio il numero di gara di Dean, il 130, e la scritta in corsivo Little Bastard, soprannome dato alla macchina, voluto dallo stesso Jimmy, e chiaramente riferito a se stesso. Alle spalle la Ford non riusciva a stare al passo e si allontanava sempre di più.
Alle 18 circa, quando ormai il cielo era un incendio di arancio e rosso, la Porche si avvicinò all'incrocio con la Route 41. All'orizzonte Jimmy vide una Ford Custom Deluxe Club bianca e nera avvicinarsi all'incrocio. Urlò, con il vento che gli sbatteva sulla faccia togliendogli quasi il fiato, a Rolf Wütherich: "Quello là ci deve vedere per forza...si fermerà". Furono le sue ultime parole.
L'enorme berlina, guidata da uno studente del Politecnico di San Luis Obispo, tal Donald Turnupseed, effettivamente rallentò per dare la precedenza; poi, inspiegabilmente, fece un balzo in avanti per superare l'incrocio (la macchina di Dean era bassissima e Donald dichiarò alla polizia di non averla vista arrivare). Era troppo tardi per toccare il freno. Lo schianto eccheggiò in tutta la zona di Cholame. La piccola Porche aveva centrato, a cento all'ora, l'enorme mole della berlina, fracassandosi completamente. Rolf fu sbalzato dall'auto e si fratturò quasi tutte le ossa del corpo mentre il pilota della berlina rimase praticamente illeso. Jimmy, invece, seduto ancora al posto di guida, inchiodato dal piantone dello sterzo che lo aveva passato da parte a parte, si spezzò l'osso del collo. Quella notte una giovane vita si infrangeva, lasciando spazio alla nascita di un mito. E in quello stesso terribile schianto, qualcos'altro stava nascendo: la leggenda della Little Bastard, la macchina assassina.
La carcassa della Little Bastard restò per mesi a lato della strada, come monito per gli automobilisti imprudenti, finché George Barris, il personalizzatore che aveva dipinto i numeri e la scritta, decise di acquistare quello che restava della macchina dalla famiglia Dean. Barris, uno dei più noti preparatori e meccanici di Hollywood (sono sue la Batmobile e il Maggiolino Tuttomatto e anche la Mercury truccata del film Gioventù Bruciata), sapeva che la 550 spider era stata prodotta solo in 75 esemplari, per cui, nonostante le pessime condizioni in cui si trovava, era sicuro di riuscire a rivendere i pezzi di ricambio ai suoi facoltosi clienti.
La macchina maledetta impiegò poco a svegliarsi dal suo torpore; mentre Barris scaricava la carcassa nella sua officina, uno dei fermi cedette di schianto e la macchina si abbatté sulle gambe di uno dei meccanici, fracassandogliele.
Barris si mise subito al lavoro e in poco tempo riuscì a sistemare il motore della 550 che fu rivenduto a William Enrisch, un chirurgo, appassionato di corse, che lo montò sulla sua Lotus IX Racer. Nel 1956, durante una corsa, Enrisch perse il controllo della vettura uscendo di strada e investendo uno dei poliziotti di guardia al circuito.
Troy McHenry, a cui l'amico Enrisch aveva ceduto alcune parti del motore acquistato da Barris, fu vittima di una sorte simile e in una gara perse il controllo dell'auto e si schiantò contro un albero.
Anche l'acquirente di due delle gomme della Piccola Bastarda finì fuori strada.
La situazione diventò preoccupante quando un ragazzino si intrufolò di nascosto nell'officina di Barris, per rubare un pezzo della macchina del suo idolo e si tagliò il braccio, tanto profondamente, che si salvò per miracolo. Barris decise di smettere di smembrare la macchina e la rinchiuse sotto chiave in un garage.
La Little Bastard non rimase tranquilla per molto. Nel 1957 il Greater Los Angeles Safety Council chiese in prestito la macchina a Barris, come attrazione principale in uno show itinerante sulla sicurezza stradale. Per 50 cent (il costo di un biglietto del cinema) ci si poteva sedere al posto di guida sotto un enorme cartello con scritto: Questo incidente si poteva evitare. La piccola Bastarda non era d'accordo e ricominciò a far scorrere il sangue.
Posteggiata in un garage di Fresno fu l'unica macchina a salvarsi da un incendio che si scatenò nella notte. A Sacramento cadde dal piedistallo rompendo l'anca di uno spettatore. A Salinas, il camion che la trasportava ebbe un incidente e la macchina, scivolata dal rimorchio, cadde sul trasportatore, uccidendolo. A Oakland scivolò dal camion in corsa, in mezzo all'autostrada, provocando uno spaventoso tamponamento. Mentre era esposta a New Orleans, durante la notte, cadde a pezzi.
Nel 1960 fece la sua ultima apparizione pubblica per poi tornare da dove era venuta. Una sera fu caricata su un camion per essere riportata in California. All'arrivo, quando le porte vennero aperte, la macchina era sparita e nessuno ne seppe più nulla.
Barris assunse un investigatore dell'Agenzia Pinkerton che, in mesi di indagini, non riuscì a scoprire nulla sulla sorte della Little Bastard.
Anche la macchina di Jimmy Dean va ad allungare quella misteriosa e inspiegabile lista di oggetti che portano sfortuna, quasi che raccolgano l'influsso delle persone che li hanno posseduti e della tragica fine a cui il destino li ha portati.