milano e il piccolo teatro: il grande amore

L’edificio del vecchio cinema Broletto è un luogo terribile nella memoria dei milanesi perché durante la guerra era stato occupato dalla Legione Ettore Muti, un corpo militare fascista della Repubblica Sociale che usava quello spazio per incarcerare, torturare e uccidere i nemici del regime. È l’inverno del 1947 quando per la prima volta Giorgio Strehler e Paolo Grassi entrano in quel luogo, ormai abbandonato. Quando raggiungono la piccola sala che conta poco più di quattrocento posti, un fascio di luce entra da una finestra, taglia l’intero spazio e arriva sul palcoscenico quasi come un’illuminazione teatrale: per i due ragazzi è una sorta di epifania. È quello il luogo perfetto per creare il loro nuovo teatro stabile, il luogo perfetto per portare a Milano un nuovo modo di fare spettacolo che insegua le esperienze del teatro internazionale senza mai dimenticare la nostra eredità; un posto in cui creare un teatro d’arte per tutti, che non sia solo uno svago o un diversivo, ma anche un luogo dove poter riflettere. È l’inizio di una delle stagione più fervide e importanti della cultura italiana, quella del Piccolo Teatro.